Ricordi sogni riflessioni
Le mie opere possono essere considerate come stazioni della mia vita, sono l'espressione del mio sviluppo interiore, poiché l'occuparsi dei contenuti dell'inconscio forma l'uomo e determina la sua trasformazione. La mia vita è ciò che ho fatto, il mio lavoro spirituale. Non si può separare l'una cosa dall'altra.
Tutti i miei scritti sono per così dire compiti comandati dall'interno; sono nati per imposizione del destino. Ho lasciato parlare lo spirito che mi muoveva, Non ho mai contato su una vasta risonanza dei miei scritti. Essi rappresentano una compensazione del mondo a me contemporaneo, e ho dovuto dire ciò che nessuno vuole sentire. Per questo, specialmente all'inizio, mi sono così spesso sentito tanto sperduto. Sapevo che gli uomini avrebbero reagito con un rifiuto, perché è difficile accettare la compensazione del mondo cosciente.
Oggi posso dire che il successo che ho avuto è persino sorprendente, più di quanto potessi mai aspettare. Ma ciò che mi ha sempre importato e m'importa è che ciò che dovevo dire è stato detto. Sento di aver fatto quanto era nelle mie possibilità. Naturalmente potrebbe essere di più e migliore, ma non per le mie capacità.
da: Carl Gustav Jung, Ricordi sogni riflessioni. RCS Libri. Milano, 1998.
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